Fake News regole e limiti dell'algoritmo
ROMA - L’Osservatorio TuttiMedia sposando la riflessione ha deciso di organizzare un Atelier di Intelligenza Connettiva su “Fake news: regole e limiti dell’algoritmo” perché è il momento dell’azione comune fondata su linee guide equilibrate e trasparenti.
Come amalgamare i comportamenti umani e le regole dell’algoritmo non dovrebbe essere difficile, visto che sono gli uomini a creare le intelligenze artificiali, ma non è cosi semplice. Gli algoritmi sono di chi li ha inventati e nessuno sembra voler condividere soprattutto il successo che ne può derivare.
Dal punto di vista sociologico Derrick de Kerckhove afferma che lo schermo scioglie l’oggettività e: “Diventa il posto dove, inevitabilmente, realtà e finzione si mischiano, facce spostate su corpi d’altri, messaggi messi in bocca, a chi non li ha mai pronunciati”.
In sintesi è la digitalizzazione che trasforma qualsiasi realtà in finzione. “Lo diceva già McLuhan con la sua frase Ogni media è fiction - continua de Kerckhove - lo schermo raccoglie tutti i media”.
. “Nel mondo elettronico hai il mondo in faccia - sostiene - The world in your face, lo avevo già detto. Ecco perché lo schermo diventa l’incrocio fra il mondo reale e l’altro il virtuale. Ma il reale è talmente invaso dal virtuale che quest’ultimo domina, per questo Trump può dire Fake News che possono procurare indignazione, divertimento o semplicemente una scrollata di spalla. Diverso è se apprendiamo che la nostra casa va a fuoco perché siamo costretti a rientrare nell’oggettività del reale”.