Forum delle Giornaliste del Mediterraneo

25.11.2025 09:30 - 28.11.2025 18:30
In varie sedi
Postato da Amministrazione
Categorie: Cultura

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Bari-Lecce 25-28 novembre 2025

PANEL 1 - DISARMATE. DISARMANTI. DONNE NONVIOLENTE IN LOTTA

ORE 09:30 / 11:30

Il panel “Disarmate. Disarmanti. Donne nonviolente in lotta” intende dare voce alle giornaliste che, con strumenti di parola, creatività e conoscenza, si oppongono alla violenza armata e simbolica che sembra travolgere il mondo contemporaneo. “Disarmate” perché prive di armi, ma “disarmanti” nella capacità di scardinare i sistemi autoritari e patriarcali, attraverso il giornalismo indipendente e la ricerca critica. Le giornaliste denunciano conflitti e soprusi con linguaggi rispettosi dei diritti umani, documentando i meccanismi della discriminazione, offrendo dati e chiavi interpretative. Il Forum esplorerà così la nonviolenza come gesto politico e conoscitivo, capace di creare comunità e di aprire spazi di giustizia sociale, ambientale e di genere, denunciando al contempo i tanti fenomeni di violenza sistemica che le giornaliste devono subire, all’interno di un panorama informativo mondiale dove la libertà di stampa ed espressione è fortemente compromessa.

 Introduce:

Marilù Mastrogiovanni – fondatrice Forum of Mediterranean women journalists

Intervengono:

Roberto Bellotti - rettore Università degli Studi di Bari

Loredana Perla -  direttrice Dipartimento For. Psi. Com

Luigi Cazzato - coordinatore Master in Giornalismo Uniba

Alessandra Costante - Segretaria Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana

Maurizio Marangelli  -  presidente Ordine dei giornalisti Regione Puglia

Piero Ricci, consigliere Ordine nazionale dei giornalisti

Raffaele Lorusso - Comitato esecutivo Federazione Internazionale dei giornalisti (IFJ)

Lino Patruno - direttore Medi@terraneonews, Master in Giornalismo Uniba

Lella Ruccia, Consigliera di parità-Regione Puglia

Michele Bordo, Presidente Corecom Puglia

Serena Bersani -  presidente nazionale Gi.U.Li.A. giornaliste

Keynote speaker: Mona Abuamara, Ambasciatrice della Palestina in Italia

PANEL 2 - SILENZIARE LA VERITÀ: LA STRAGE DI GIORNALISTI IN PALESTINA

ORE 12:00 / 14:00

Nel cuore del conflitto israelo-palestinese, la libertà di stampa è sotto assedio. 275 reporter locali hanno perso la vita per raccontare la guerra, spesso nell’indifferenza internazionale. Il panel affronta la sistematica violazione del diritto all’informazione, il ruolo dei media globali e i rischi corsi da chi testimonia sul terreno. L’obiettivo è denunciare la censura, dare voce a chi resiste e proporre strumenti di protezione per i giornalisti.

Modera:

Gianpaolo Altamura, Università degli studi di Bari

Intervengono:

Mona Abuamara, Ambasciatrice della Palestina in Italia

Luigi Cazzato, docente For.Psi. Com.; autore "Palestina tra Oriente e Occidente"

Rula Jebreal, giornalista, Palestina

Jumana Shahin, giornalista, Palestina

Meri Calvelli, ACS ong, Global Sumud Flotilla

Aya Ashour, giornalista, Palestina

Bisan Owda, giornalista, Palestina

PANEL 3 – OLTRE GLI STEREOTIPI: L’ATTACCO ALLA LIBERTÀ DI STAMPA NELL'ERA DELL'APARTHEID DI GENERE

ORE 16:00 / 18:00

In un contesto globale sempre più dominato da piattaforme digitali e algoritmi, il panel analizza come la libertà di stampa sia minacciata da censura, disinformazione e manipolazione dei dati. In Italia il fenomeno delle querele temerarie rappresenta un vero e proprio attacco all’articolo 21 della Costituzione. Si discuterà dell’impatto degli stereotipi nei media, delle pressioni politiche e commerciali sulle redazioni e delle strategie per garantire sicurezza, trasparenza e indipendenza dei giornalisti nell’era digitale. L’obiettivo è condividere strumenti concreti di resistenza e pratiche di giornalismo etico. Attraverso esempi di pratiche giornalistiche innovative, il panel mostrerà come il linguaggio sia un atto politico: strumento di invisibilizzazione o di empowerment.

Modera: Rosa Gallelli, Uniba

Intervengono:

Rossella Matarrese, Giulia giornaliste

Alessia Melchiorre, marea Media

Grazia Pia Attolini, Ossigeno per l’informazione

Alessandra Mancuso, Giulia giornaliste

Barbara Schiavulli, direttrice Radio Bullets, Global Sumuda Flotilla

Shukria Barokzai, giornalista, deputata, già Ambasciatrice dell'Afghanistan in Norvegia

PANEL 4 – ROJAVA, L’UTOPIA REALE DI UN MONDO PATRIARCHY-FREE

ORE 09:30 / 11:30

Il movimento delle donne in Kurdistan, in particolare nel Kurdistan occidentale, il Rojava, è l’avanguardia del femminismo, che vuole riformare ogni aspetto del vivere civile a partire da una pedagogia trasformativa della società. Eppure la portata di questa rivoluzione, basata sulla convivenza pacifica di popoli e culture a partire dall’abolizione del patriarcato, viene sottaciuta e censurata dai media mainstream e le condizioni di un popolo oppresso dall’apartheid messo in atto da quattro Stati-nazione sono rimosse dalla coscienza collettiva. L’esperimento di democrazia radicale  portato avanti da oltre dieci anni rischia di essere annientato, sotto gli attacchi, anche con armi chimiche, soprattutto della Turchia. Eppure il PKK, partito dei lavoratori curdi, ha scelto di disarmarsi, in una cerimonia solenne in cui sono state bruciate le armi. L’informazione diventa quindi cruciale per dare voce ad esperienze rivoluzionare e pacifiche in un territorio ad alto rischio. Le giornaliste del nord-est della Siria portano avanti una battaglia di verità in chiave di genere.

Modera:

Armida Salvati, Università degli Studi Aldo Moro di Bari

Intervengono:

Marilù Mastrogiovanni, giornalista, fondatrice Forum of mediterranean women journalists

Devrim Arslan, giornalista JINHA, women news agency

Rihan Loqo, portavoce Kongra Star, Rojava

Benedetta Argentieri, giornalista, documentarista

Zilan Diyar, giornalista, TJK-E, Kurdistan

PANEL 5 - SE NON LO DICI NON ESISTE: DONNE E RAPPRESENTAZIONE NEI MEDIA

ORE 12:00 / 14:00

Il legame tra linguaggio, visibilità e cittadinanza femminile deve essere problematizzato. Se le donne non vengono nominate, rappresentate o riconosciute nei media, finiscono per essere invisibili nello spazio pubblico. Il nuovo Codice deontologico delle giornaliste e dei giornalisti fissa i criteri per una corretta narrazione anche dei femminicidi. Parole e immagini contribuiscono a rafforzare stereotipi sessisti o, al contrario, a scardinarli, interrompendo la catena della violenza. Si presenteranno i risultati del 30° anno del Global media monitoring project (a cui per la prima volta ha partecipata l’Università di Bari) del monitoraggio di Ossigeno per l’Informazione sulle minacce di genere alle giornaliste e di Sui generis, rassegna di Giulia giornaliste che monitora la presenza delle firme femminili sulle prime pagine dei giornali italiani.

Coordina:

Lorena CarbonaraUniversità della Calabria

Intervengono:

Claudia Padovani, Università di Padova

Monia Azzalini, ricercatrice Osservatorio di Pavia

Antonella Napoli, direttrice Focus on Africa

Paola Rizzi, Giulia giornaliste: Il monitoraggio “Sui generis” di Giulia giornaliste

Alessia Melchiorre, Marea media

PANEL 6 – NEL NOME DELLA MADRE: IL DIRITTO DI ESSERE NOMINATE

ORE 16:00 / 18:00

Il diritto delle donne di essere nominate con ruoli declinati al femminile attiene al loro diritto di autodeterminazione. Il nuovo codice deontologico delle giornaliste e dei giornalisti introduce l’articolo 13, anche in relazione alla corretta narrazione delle vittime di femminicidio. Anche la questione del dare il proprio cognome ai figli resta ancora oggi una questione controversa in molti contesti giuridici e culturali, pur rappresentando un tema fondamentale di uguaglianza, identità e riconoscimento. Il panel “Nel nome della madre” intende esplorare come le pratiche di attribuzione del cognome, il non corretto utilizzo del linguaggio di genere da parte dei giornalisti e la doppia vittimizzazione nel racconto dei femminicidi riflettano e perpetuino i rapporti di potere all’interno delle famiglie e delle società, e come una loro riforma possa costituire un passo importante verso lo smantellamento delle strutture patriarcali.

Coordinano: 

Daniela Carlà, coordinatrice Noi rete donne

Antonella Roselli, avvocata amministrativista, Noi rete Donne

Intervengono:

Marilù Mastrogiovanni, fondatrice Forum delle giornaliste del Mediterraneo

Amalia Diurni, Università Roma Tor Vergata

Francesca Recchia Luciani, Università Aldo Moro di Bari

Francesca Dragotto, Roma Tor Vergata

Giovanna Iacovone, Università della Basilicata e Vicesindaca di Bari

Lella Ruccia, Consigliera di parità regionale

Laura Cima, coordinamento nazionale Ecofemministe

PANEL 7 – SI VIS PACEM: LA RISOLUZIONE 1325 DELL’ONU E IL RUOLO DELLE DONNE NELLA PREVENZIONE DEI CONFLITTI

ORE 16:00 / 18:00

La Risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sancisce il ruolo fondamentale delle donne nei processi di pace e nella prevenzione dei conflitti. Il panel analizza le esperienze reali di partecipazione femminile nella mediazione, la protezione dei diritti delle donne nelle zone di guerra e le sfide ancora aperte per tradurre la normativa internazionale in politiche concrete. L’obiettivo è condividere best practice, ispirare nuove strategie e promuovere reti transnazionali di leadership femminile nella pace e nella sicurezza: per farlo è necessario formare giornaliste e giornalisti preparati sulle pratiche e le teorie femministe e sul linguaggio di genere, sui diritti dei migranti e delle persone fragili.

Coordinano:

Daniela Carlà, coordinatrice Noi rete donne

Marilù Mastrogiovanni, fondatrice Forum delle giornaliste del Mediterraneo

Intervengono:

Maria Antonietta Aiello, rettrice Università del Salento

Rosa Parisi, Università del Salento

Cecilia Brighi, segretaria generale Italia-Birmania insieme APS

Maria Rosaria Stabili, Università Roma Tre

Giovanna Martelli, Segretaria Generale Fondazione Rut

Maura Viezzoli, presidente CISP-Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli

Gabriella Falcicchio, Università degli studi ALDO MORO di Bari

Maria Luisa Capasa, ANDE

PANEL 8 – L’INFORMAZIONE AI TEMPI DEL CLIMATE CHANGE

ORE 16:00 / 18:00

L’ecofemminismo come lente per leggere i legami tra sfruttamento dei corpi e devastazione ambientale. Un confronto tra giornaliste, attiviste e ricercatrici per raccontare come le lotte femministe e quelle ecologiste si intrecciano nel Mediterraneo, tra difesa dei territori, risorse comuni e diritti delle comunità, dove la corretta informazione ambientale svolge un ruolo centrale nell’autodeterminazione delle persone e dei popoli.

Coordina:

Daniela Spera, giornalista

Intervengono:

Rosy Battaglia, giornalista

Valentina Murrieri, giornalista Lecceprima

Marilù Mastrogiovanni, fondatrice Forum of mediterranean women journalists

Vittoria Torsello, Marea media

Helena Rodríguez Gómez, giornalista, Spagna

Testimonianze “Rete delle mamme da Nord a Sud”

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