L’Era dei Tecno-stati: USA e Cina nella battaglia per la supremazia tecnologica
Durante la fase d’oro della globalizzazione guardavamo alle grandi imprese tecnologiche come a un potere privato, distinto e separato da quello statale e destinato addirittura a superarlo in una specie di “sovranità delle grandi multinazionali”. Tuttavia oggi appare sempre più evidente quanto la linea tra Stato e Mercato sia fittizia, tanto più quando si tratta di un settore strategico come quello della tecnologia e quanto gli interessi delle multinazionali tecnologiche siano strettamente intrecciati a quelli dei paesi di riferimento.
In questo mondo post-neoliberale, i mega-stati come Stati Uniti e Cina si danno battaglia per la supremazia tecnologica. E lo fanno in un contesto che assomiglia sempre meno a quello del “capitalismo di mercato” e sempre più a quello del capitalismo di stato, con una stretta collaborazione tra grandi monopoli e loro oligarchi di riferimento e i livelli più alti di potere dello stato.
Che cosa significa questa centralità sempre maggiore della tecnologia nello scontro tra grandi potenze? Che cosa comporta negli assetti istituzionali dei principali attori di riferimento? E quali sono le conseguenze della nuova logica dei blocchi, adesso riscoperta in senso non solo territoriale ma anche tecnologico, per regioni come l’Europa e l’America Latina che sognano una sovranità tecnologica che appare sempre più distante?
In questa presentazione dibatteremo sull’emergere di una nuova forma statuale, o meglio “mega-statuale”, i tecno-stati, ovvero quegli stati che godono della scala e capacità tecnologica necessaria per riuscire a creare sistemi tecnologici con un certo grado di autonomia e le conseguenze per le relazioni internazionali e per la democrazia.