L'identità perduta: rischi psicologici dell'agente infiltrato
Introduce:
Luigi Sergio Germani, direttore dell’Istituto Gino Germani;
Intervengono:
Angelo Jannone, Colonnello CC in congedo e Presidente di Intelligence Inside SA;
Carlo Collarino, Psicologo, già Capo della Catturandi, Squadra Mobile della Questura di Roma – Sezione Criminalità Organizzata;
Nicola Majorana, già in servizio presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri;
Modera:
Arianna Pacioni, ricercatrice associata dell’Istituto Gino Germani e analista di intelligence.
Le “operazioni sotto copertura” sono una tecnica investigativa speciale praticata da forze di polizia e agenzie d’intelligence di quasi tutti gli Stati democratici per infiltrare organizzazioni criminali e terroristiche al fine di raccogliere informazioni su attività illecite, organigrammi e modalità operative. In queste operazioni un funzionario di polizia o dei servizi segreti assume una identità fittizia per infiltrarsi all’interno di una struttura criminale o eversiva.
Le undercover operations svolgono un ruolo di primaria importanza nel contrasto alla criminalità organizzata, al traffico di sostanze stupefacenti, al traffico di esseri umani e al terrorismo. Esse richiedono meticolosa pianificazione, grande precisione operativa e una profonda comprensione della psiche umana. Tali operazioni spesso presentano problemi etici e giuridici molto complessi, e comportano rischi elevati per gli stessi agenti infiltrati, rischi non solo fisici ma anche di natura psicologica.
Le ripercussioni psicologiche negative di questa tecnica investigativa sugli agenti infiltrati rappresentano un problema serio, ma poco studiato e dibattuto, nel nostro paese. La paura di poter essere scoperto determina, anzitutto, nell’agente livelli estremamente elevati di ansia e stress, e può provocare l’insorgere di un disturbo paranoide della personalità.
Inoltre, col tempo l’agente sotto copertura può sperimentare crescenti difficoltà a distinguere tra la sua identità fittizia e la sua vera identità, fino alla perdita di quest’ultima, con lo smarrimento dei suoi valori e convinzioni, e la sua identificazione con il gruppo criminale oggetto dell’infiltrazione. La perdita del sé, favorita anche dall’isolamento prolungato dal suo normale ambiente familiare e lavorativo, può creare notevoli difficoltà al processo di re-integrazione dell’agente nella società dopo la conclusione dell’operazione.
Il seminario discuterà i profili psicologici e attitudinali ideali per gli agenti infiltrati, le ripercussioni psicologiche negative delle operazioni sotto copertura, e le strategie da adottare per prevenire e mitigare tali rischi psicologici.
Il seminario si inserisce nei materiali didattici del corso online di alta formazione “Psicologia delle Spie e dello Spionaggio – La dimensione psicologica nel mondo dell’intelligence“, il primo corso in Italia dedicato alla psicologia dell’intelligence e dello spionaggio.