Tuttofood 2025
Giunto alla sua decima edizione complessiva, ridisegnato nei suoi obiettivi strategici, Tuttofood 2025, con la prima edizione targata Fiere di Parma, sarà un luogo di riferimento e di aggregazione per l'industria e la cultura agroalimentare a livello globale, grazie anche alla sinergia tra Fiere di Parma, appunto, e Koelnmesse Italia.
L'evento, in programma dal 5 all'8 maggio 2025 a Rho Fiera Milano, è stato presentato nel corso di una conferenza stampa lo scorso 2 aprile al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che si è aperta proprio con un messaggio di Antonio Tajani, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Tajani ha sottolineato il valore di Tuttofood 2025 come appuntamento fieristico di riferimento per la filiera agroalimentare, pilastro del nostro sistema produttivo e comparto trainante delle esportazioni del nostro Paese che, nel 2024, ha superato i 67 miliardi di euro con un aumento dell'8% rispetto all'anno precedente.
D'altronde, Tuttofood 2025 si propone come piattaforma per lo sviluppo di mercati, opportunità e temi già aperti dalla diplomazia internazionale attraverso la sua azione su tavoli e canali ufficiali.
"Le fiere - afferma Matteo Zoppas, presidente di Ice/Ita Agenzia - si confermano uno strumento essenziale per lo sviluppo delle nostre imprese, in particolare delle Pmi che si affacciano per la prima volta sui mercati internazionali, dove vanno poi accompagnate nel loro percorso di crescita. Per questo Ice è al fianco di Tuttofood e sostiene questa iniziativa, selezionando più di duecento buyer di alto profilo provenienti da trenta Paesi tramite la propria rete estera e sviluppando programmi di business matching, roadshow e campagne di comunicazione volte ad amplificare l'impatto dell'evento".
"Sarebbe riduttivo pensare alle nostre fiere come ad una semplice vetrina espositiva di prodotti alimentari. Con Tuttofood 2025 - gli fa eco Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma - scaliamo, a livello globale, la nostra idea di fiera maturata organizzando da quaranta anni Cibus, ovvero creare piattaforme nelle quali sviluppare, in modo sistematico e attraverso la voce delle imprese, i temi operativi che la diplomazia internazionale affronta strategicamente ogni giorno sui tavoli istituzionali".
"Il nostro obiettivo - ha continuato Cellie - non si ferma al supporto delle aziende italiane e internazionali, ma agisce su una leva chiave del nostro business: un network internazionaleche generi reali opportunità per il settore, che funzioni da ponte tra le aziende e migliaia di top buyer provenienti da più di cento Paesi, favorendo la crescita di un dialogo interculturale in un ambiente globale e innovativo orientato alla sostenibilità e alla qualità del cibo".
I numeri, l'innovazione e l'internazionalità di Tuttofood 2025
Saranno molti gli aspetti innovativi della manifestazione che, grazie all'uso di format esperienziali e aree tematiche dedicate alle nuove tendenze del food & beverage, oltre a un ricco cartellone di eventi in fiera e in città, si trasformerà in un hub capace di disegnare le future linee guida dei modelli di produzione e consumo sostenibile.
Sono attesi oltre 3mila espositori da tutto il mondo, più di 90mila visitatori, tra cui oltre 3mila top buyer internazionali, coinvolti nel programma di incoming sviluppato in collaborazione con Ice/Ita Agenzia e i rappresentanti delle principali associazioni di settore.
Tra i Paesi europei meglio rappresentati tra gli espositori rientrano Spagna, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Portogallo e Francia che, sommati tra loro, coprono il 50% della quota relativa e offrono al visitatore internazionale una chiara visione di insieme del panorama agroalimentare dell'Europa Centrale e Meridionale.
Interessante anche il numero di realtà oltreoceano presenti, tra le quali spiccano il Nord Africa (con l'Egitto in prima fila), il Sud Est asiatico e l'Estremo Oriente (con ampie partecipazioni da Cina, Taiwan, Corea del Sud e Indonesia), così come il resto dell'Asia (con l'India massima rappresentante) e l'immancabile presenza delle aziende statunitensi.
