Tra memoria e presente, la speranza del futuro
Il 29 gennaio si terrà a Roma, alla Sala S. Maria in Aquiro presso il Senato della Repubblica, una giornata di dibattito promossa dall’associazione degli ex parlamentari con l'intento di fornire analisi e idee per una attività politica che deve rinnovare la sua cultura per rispondere alle sfide della rivoluzione digitale e alle aspirazioni di giustizia sociale dei cittadini, alle nuove attese e alla speranza di una società migliore. La domanda che ci poniamo è come questa speranza può rigenerarsi. Ne parleremo con docenti ed esperti come Simona Colarizi, Sebastiano Maffettone, Angelo Panebianco, Diego Fabbri, Sergio Bellucci, Cesare Mirabelli.
La memoria è strettamente connessa alla costruzione del futuro. La storia è il terreno in cui affondano le radici di una solida coesione sociale. Il passaggio che stiamo vivendo dall’economia industriale a quella digitale non può essere semplificato con la parola crisi. Questo concetto contiene al suo interno l'idea di una continuità, di un possibile ripristino, della ricerca di un nuovo equilibrio all'interno del sistema dato. Al contrario il passaggio storico che viviamo si configura come una vera e propria rottura sistemica. Una fase di transizione e di metamorfosi che rischia di mettere in grande difficoltà le istituzioni. La “rappresentanza” che è il caposaldo della democrazia parlamentare non ha più significato specifico e precipuo per gli elettori che sono avviliti e rassegnati perché non trovano partiti con identità precisa e con valori ben individuati.
La democrazia è in crisi, è in crisi la partecipazione come dimostra la diserzione dalle urne della metà degli elettori. Fenomeni nuovi e complessi hanno investito la nostra società: l'invecchiamento della popolazione, la finanziarizzazione dell'impresa, ed infine la rivoluzione digitale che ha dato accesso a nuove opportunità ma anche corrotto le diverse forme della mediazione politica e culturale.
In questo contesto l'associazione degli ex parlamentari è chiamata ad assolvere sul piano politico un ruolo di difesa "dell'Autonomia e dell'indipendenza del nostro essere stati rappresentanti delle istituzioni e della comunità civile".
Un seminario può essere l'occasione per una riflessione che, partendo dalle nostre radici, affronti i temi del presente aprendoci ad una ricerca per il futuro.