Profili psicologici degli agenti segreti. Per un nuovo sistema di reclutamento del personale d’intelligence
Evento a titolo gratuito
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In diretta streaming sul canale YouTube ufficiale dell’Istituto Germani
L’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici organizza il convegno “ Profili psicologici degli agenti segreti: per un nuovo sistema di reclutamento del personale d’intelligence” , che si terrà giovedì 20 febbraio (ore 15-18) presso la Casa dell’Aviatore, Via dell’Università 20 – Roma.
Il convegno rappresenta un evento introduttivo e di presentazione del corso di alta formazione “Psicologia delle spie e dello spionaggio: la dimensione psicologica nel mondo dell’intelligence”, che si svolgerà a Roma il 6-7-8 marzo 2025, nell’ambito della Scuola di Formazione in Intelligence e Analisi Strategica dell’Istituto Germani. Tutte le informazioni qui.
Programma del convegno del 20 febbraio 2025:
INTRODUZIONE: Luigi Sergio Germani (Direttore, Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici);
RELATORI:
Paola Betti (Psicologa, già Dirigente della Presidenza del Consiglio dei Ministri-comparto sicurezza).
Adriano Soi (Docente di intelligence e sicurezza nazionale presso l’Università di Firenze, già Responsabile Comunicazione del Dipartimento Informazioni per la Sicurezza)
Carlo Collarino (Psicologo, già Capo della Catturandi, Squadra Mobile della Questura di Roma – Sezione Criminalità Organizzata, esperto nei settori antidroga e intercettazione).
Alberto Pagani (Università di Bologna, Advisor settore sicurezza)
MODERATORE: Luca Mainoldi (Ricercatore associato dell’Istituto G. Germani e membro del Consiglio redazionale della rivista italiana di geopolitica Limes)
SPUNTI DI RIFLESSIONE PER IL CONVEGNO
In un quadro geopolitico globale sempre più turbolento, deteriorato e denso di rischi per la sicurezza internazionale e nazionale, diventa urgente introdurre profonde innovazioni tese al continuo potenziamento dei servizi d’intelligence italiani, a partire dalla trasformazione del sistema di selezione e reclutamento del personale d’intelligence.
I ruoli all’interno del mondo dell’intelligence sono molto diversi: i case-officers preposti all’acquisizione e gestione di fonti umane occulte (HUMINT); il personale di supporto alle operazioni HUMINT; gli analisti d’intelligence; il personale delle forze speciali; gli specialisti di crittografia; gli hacker; i technical operations officers che si occupano di operazioni di intercettazione; il personale preposto alle attività di sorveglianza; gli investigatori e analisti di counterintelligence; e, naturalmente, il personale dirigenziale e gli stessi vertici. Ciascuno di questi ruoli richiede specifici profili psicologici e attitudinali, spesso molto diversi gli uni dagli altri.
Ad esempio i case-officers preposti alle operazioni HUMINT devono avere una elevata capacità relazionale a livello interpersonale, una forte intelligenza emotiva, un’attitudine alla comprensione psicologica profonda delle persone, oltre che una elevata curiosità e apertura mentale. Essi devono, altresì, essere dotati di forte resilienza e di notevole capacità di conservare calma e razionalità in situazioni estremamente stressanti e spesso ad altissimo rischio.
Nel corso degli anni, nell’ambito dei dibattiti sulla riforma dei servizi segreti italiani, sono state evidenziate, a ragione o a torto, diverse disfunzioni presenti nel sistema di selezione e reclutamento del personale delle agenzie d’intelligence nazionali, tra cui:
Fenomeni di clientelismo accentuati.
Eccessiva influenza del potere politico e dell’alta burocrazia nella selezione del personale a tutti i livelli.
Reclutamento di personale prevalentemente dalle forze dell’ordine e dalle forze armate, che porterebbero nei servizi la cultura professionale e la forma mentis proprie di questi apparati, che possono divergere da quelle richieste nel mondo dell’intelligence.
Tendenza a de-potenziare il settore HUMINT privilegiando invece il reclutamento di personale addetto a settori percepiti come meno “rischiosi”, quali l’intelligence tecnologica, la cyber-security, l’analisi in campo economico-finanziario.
Le asserite disfunzioni, e più in generale la difficoltà a potenziare le capacità operative e analitiche del sistema d’intelligence nazionale, sono state ricondotte dagli osservatori a diverse cause, ma prima di tutto alla scarsa comprensione presso l’élite politica italiana (con alcune notevoli eccezioni) della natura e le funzioni dell’intelligence in un moderno Stato liberal-democratico.
Come selezionano gli agenti segreti i più avanzati servizi d’intelligence del mondo occidentale, come la CIA, l’MI6, il MOSSAD? Quali sono i profili psicologici, le attitudini e le abilità da ricercare per i funzionari d’intelligence del presente e del futuro? Il sistema di reclutamento dell’intelligence italiana è adeguato per fronteggiare le crescenti minacce alla sicurezza nazionale che si stanno profilando all’orizzonte? Questi sono alcuni dei temi che verranno discussi nell’ambito del convegno.
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Segreteria: 06-69480608
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