Come cambia lo screening dei carcinomi della cervice uterina in Italia
I programmi di screening per i carcinomi della cervice uterina hanno registrato in Italia una costante evoluzione negli ultimi anni. In primis, vi è stato il passaggio da un test di screening primario citologico (PAP test) ad un test bio-molecolare con la ricerca del virus HPV nei suoi ceppi ad alto rischio oncogeno (HPV-HR). Il test HPV-HR si è dimostrato infatti, in sudi clinici controllati (compreso lo italiano NTCC), più sensibile e più protettivo del tradizionale PAP test. Ciò ha comportato una riorganizzazione globale dei percorsi di screening e dei laboratori per l’analisi dei test.
Il secondo elemento cruciale è stato rappresentato dalla introduzione della vaccinazione contro il virus HPV a iniziare dai 12 anni di età. In questi ultimi anni stanno raggiungendo la fascia di età di screening (25 anni) le prime coorti di vaccinate entro i 15 anni. Ciò comporta una ridefinizione delle strategie di screening nelle vaccinate con un ulteriore impegno organizzativo e informatico dei vari programmi.
Non ultima è la sfida per estendere l’adesione ai test di screening nelle fasce di popolazione poor responders attraverso l’utilizzo dell’autoprelievo.
Obiettivo di questi webinar è quello di illustrare lo stato di sviluppo e implementazione in questi ambiti riguardanti lo screening cervicale con la presentazione di indicatori nazionali e regionali.