Il futuro dell'emicrania. Prospettive per una migliore gestione del paziente emicranico nei centri cefalea
L’emicrania è una malattia neurologica che affligge soprattutto le donne ed esercita un impatto severo sulle attività quotidiane, tanto da essere considerata la terza patologia più frequente e la seconda più disabilitante secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Nonostante l’emicrania sia una malattia cronica con un notevole impatto economico, solo una minima parte (1,6%) della popolazione italiana riceve cure preventive adeguate, a causa di una scarsa sensibilità verso il problema. Infatti, nonostante gli importanti passi compiuti con la Legge 81 del 14 luglio 2020 che riconosce l’emicrania “malattia sociale” e con il Decreto del 23 marzo 2023 che assegna 10 milioni di euro alle regioni per progetti volti al miglioramento della presa in carico, rimane ancora forte il gap tra riconoscimento clinico ed istituzionale della patologia. Inoltre, nonostante le numerose opportunità terapeutiche già disponibili e quelle in arrivo, il livello organizzativo di una buona parte dei Centri Cefalea registra ancora inefficienze che impattano l’accesso alle cure e la presa in carico.
Appare dunque necessario promuovere un percorso di condivisione con la comunità scientifica ed istituzionale per individuare nuovi modelli organizzativi e strategie efficaci per ottimizzare la gestione del paziente emicranico e migliorarne l’accesso alle cure.