Governi privati e intelligenza artificiale

10.09.2025 17:00 - 10.09.2025 19:00
Torino
Postato da Amministrazione
Categorie: TLC, Digital e Cybersicurezza

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Il mercato, il capitale e le aziende sono creature del diritto, come scrivevano i difensori delle prime leggi antitrust, negli Stati Uniti, dal 1890. Chi opti a favore della regolazione dei monopoli, ponendo le basi giuridiche della loro esistenza, compie una scelta a favore di norme giuridiche che condurranno a oligarchie, a dispotismi e all’instaurarsi di relazioni feudali. La scelta è politica.

Il carattere artificiale del mercato e l’incompatibilità della concentrazione del potere economico con le libertà individuali e la democrazia sono state oscurate, per alcuni decenni, attraverso la diffusione di dottrine economiche consequenzialiste, improntate a una naturalizzazione del mercato e al modello neoliberale della sovranità del consumatore. Le prerogative regali che John Sherman associava alle concentrazioni monopolistiche private sono diventate così, oggi, una realtà.

La medesima constatazione dell’incompatibilità tra miliardari e democrazie che Louis Brandeis utilizzava come argomento contro la concentrazione di capitale è oggi utilizzata dai miliardari come argomento contro la democrazia: i “capitalisti della frammentazione” hanno ottenuto la creazione, in varie parti del mondo, di governi privati: “corporations sovrane”, zone franche e città start-up nelle quali sperimentano la realizzazione di un capitalismo senza democrazia

Non è difficile immaginare quale concezione dell’intelligenza artificiale possa essere elaborata entro una simile impostazione.

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