Governance istituzionale italiana in materia di energia e clima e obiettivi UE 2050: valutazioni di efficienza
La Commissione Europea e gli Stati Membri, con l’approvazione della Climate Law, si sono impegnati a raggiungere la completa decarbonizzazione dell’economia europea entro il 2050. Si tratta di una sfida senza precedenti che, secondo le stime più recenti, richiederà ai Paesi dell’Unione un impegno annuo superiore a 1.500 miliardi di euro.
Ai sensi del Regolamento sulla Governance dell’Energia (2018/1999/UE), ogni Stato Membro definisce un piano di riduzione delle emissioni di gas climalteranti attraverso un insieme di misure che prevedono impegni precisi nello sviluppo di impianti e infrastrutture energetiche, al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.
Per l’Italia, l’approvazione del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) il 30 giugno 2024 impegna il nostro Paese a declinare obiettivi generali vincolanti rispetto a Bruxelles, all’interno di una governance nazionale in cui la “produzione, il trasporto e la distribuzione dell’energia” costituiscono una materia di legislazione concorrente.
Come emerso recentemente, in particolare con riferimento allo sviluppo degli impianti a fonti rinnovabili (RES) e, più in generale, delle infrastrutture di rete, si evidenzia il rischio di un profondo disallineamento tra gli impegni di decarbonizzazione assunti e la concreta attuazione dei necessari profili autorizzativi e degli investimenti. Ciò comporta ricadute significative sul costo dell’energia, sulla competitività del sistema produttivo e sul potere d’acquisto delle famiglie.
Sul piano giuridico, accanto ai frequenti richiami a ulteriori semplificazioni normative, sarebbe opportuno avviare una riflessione sull’opportunità di un fitness check della riforma del Titolo V della Costituzione (2001), alla luce dell’attuale assetto di governance multilivello e delle tempistiche imposte dagli obiettivi di sostenibilità.
Obiettivo del Convegno è avviare una riflessione sull’attuale governance nazionale rispetto alle esigenze di efficienza decisionale richieste dal nuovo paradigma del sistema energetico — ad esempio, le tecnologie di rete per la cattura della CO₂, lo sviluppo dell’idrogeno, il nucleare, ecc. — al fine di rendere coerente ed efficace, sul piano attuativo, l’impegno assunto dal Governo centrale in sede europea.
PROGRAMMA
09:30-09:45
Saluti Introduttivi
Prof.ssa Camilla Buzzacchi – Direttrice DISEADE, Università degli Studi di Milano – Bicocca
Prof.ssa Natascia Marchei – Direttrice del Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Milano – Bicocca
09:45 -11:15 – Panel 1
Effetti economici sui mercati dell’energia e sui costi della decarbonizzazione in Italia: evidenze empiriche e valutazioni di governance
Prof. Massimo Beccarello – Università degli Studi di Milano – Bicocca
Prof. Massimiliano Atelli – Presidente Commissione VIA – VAS e Commissione PNRR – PNIEC
Dott.ssa Annamaria Arcudi – Coordinatrice Gruppo Tecnico Energia di Assolombarda
Dott. Emanuele Cani – Coordinatore per la materia Energia, Commissione Ambiente, Energia e Sostenibilità – Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
Modera il dibattito
Prof.ssa Monica Delsignore – Università degli Studi di Milano – Bicocca
11:15-11:30 – Coffee break
11:30-13:00 – Panel 2
La governance europea e nazionale dell’energia
Prof. Eugenio Bruti Liberati – Università degli Studi del Piemonte orientale
Avv. Paolo Del Vecchio – Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA)
Prof. Gian Domenico Comporti – Università degli Studi di Siena
Modera il dibattito
Prof. Alfredo Marra – Università degli Studi di Milano – Bicocca