One health award
One health award: ci sono date e tema della terza edizione. L’appuntamento organizzato dall’Istituto zooprofilattico sperimentale (Izs) dell’Abruzzo e del Molise dedicato alla salute circolare tornerà dal 11 al 13 ottobre.
Il confronto verterà attorno alla “frontiera Africa”, intesa come epicentro di una serie di cambiamenti che riguardano i diversi aspetti dell’approccio one health, molti dei quali peraltro al centro dell’attività dell’Istituto teramano, divenuto centro di riferimento della Fao per la salute integrata.
L’Africa protagonista dell’approccio one health alla salute
Dopo l’appuntamento dello scorso anno, incentrato attorno alla salute del Mediterraneo, gli organizzatori di One health award hanno deciso di superare il mare e guardare a cosa sta accadendo nel Continente posto di fronte alla Sicilia.
L’Africa continua infatti a essere una terra di frontiera, in cui il rapporto uomo-animale è ancora strettissimo e la tutela ambientale si fa sempre più urgente. Secondo le stime più recenti, nel 2050 un quinto della popolazione globale (2,3 miliardi di persone) vivrà nel Continente subsahariano.
Uno spazio complesso che rende l’approccio one health ancor più essenziale per monitorare il rischio delle zoonosi. “Senza salute in Africa, è a rischio quella dell’intero Pianeta”, è il messaggio diffuso dagli organizzatori, in attesa della diffusione del programma definitivo dell’evento.
L’impegno dell’Izs dell’Abruzzo e del Molise nei Paesi africani
“Il nostro Istituto ha abbracciato la politica internazionale oltre trent’anni fa per rispondere alle sfide derivanti dall’evoluzione del contesto socio ambientale: dai cambiamenti climatici e dalla globalizzazione”, afferma Nicola D’Alterio, direttore generale dell’Izs dell’Abruzzo e del Molise.
“Ci siamo focalizzati soprattutto sull’Africa, per studiare le malattie esotiche a rischio di introduzione in Europa. Nel corso di tutti questi anni abbiamo stretto rapporti di collaborazione scientifica e di cooperazione con quasi tutti i Paesi africani, tanto da farci promotori dell’Enhancing research for africa network, una rete scientifica che unisce 19 Paesi partner e 37 istituzioni tra laboratori veterinari centrali e facoltà di medicina veterinaria. Nel 2009 abbiamo inoltre creato Silab for Africa, un sistema informativo di supporto all’attività diagnostica di laboratorio, sviluppato e manutenuto dal nostro personale informatico, che oggi è utilizzato da più di 80 laboratori in 30 Paesi”.
Appuntamento a Teramo dall’11 al 13 ottobre
Tra le novità più recenti che vedono l’Izs impegnato in Africa, c’è il progetto Provna per la sorveglianza delle malattie vettoriali non in singoli Paesi, bensì in ecoregioni identificate per condizioni climatiche e ambientali omogenee.
E ancora MedNet, un programma di supporto agli ospedali della Tunisia per la diagnosi, il sequenziamento e lo sviluppo di una piattaforma finalizzata allo scambio di dati sugli agenti patogeni, con particolare riferimento alla resistenza antimicrobica.
“Oltre che assolutamente attuale, interrogarsi sul presente e sul futuro dell’Africa è oggi necessario – conclude D’Alterio –. Sono orgoglioso che, per il terzo anno consecutivo, dall’11 al 13 ottobre Teramo si appresti a diventare il luogo d’incontro e confronto di scienziati, decisori politici, rappresentanti di organizzazioni sovranazionali, giornalisti, protagonisti del mondo della cultura e del lavoro”.