Sono tutti uguali
dialogo in atto unico
Di e con Giulio Cavalli e Giuseppe Civati
«Un privilegiato lo riconosci dalla postura che tiene nel tempo libero. L'oppressione non è qualcosa che ti compare sul petto come un ciondolo e nemmeno un favola da raccontare nelle interviste. Se ci pensate bene l'oppressione non sta nemmeno nell'estratto conto in banca, di ognuno di noi. L'oppressione è più la sensazione di avere una colpa e non riuscire a darle una forma e un nome, è il pensiero fisso di non avere diritto alla serenità, convinti di avere fallito da qualche parte e si passa tutto il tempo a ripercorrere il proprio tempo e le proprie azioni, frugandoci dentro, perché all'oppresso solleverebbe trovare l'incrocio, il bivio, dove ha sbagliato qualcosa. E invece niente. Gli oppressi, i diseguali che stanno in fondo, gli incapaci di avere speranza non li riconosci come scrive qualche giornale o come ci insegna qualche Briatore sul posto di lavoro: lì lavorano, aggrappati. Si lasciano andare nei tempi intermedi, nelle tratte pendolari, in coda alla cassa dei supermercati, nel fastidio con cui vorrebbero disinteressarsi delle notizie dei telegiornali, nella vergogna con cui confessano di non poter promettere un futuro più lungo del fine mese, nella rabbia con cui stringono le borse di plastica impigliate sul bus, per strozzarle. E ogni gesto, minimo, è una resistenza alla voglia feroce di lasciarsi andare. E invece resistono. Questi invece no.»
Cos’è l’uguaglianza? Ma davvero siamo tutti uguali? E davvero, come continuano a ripeterci, viviamo nell’unico mondo possibile?
Rileggendo Trilussa, passando da Pasolini e ripercorrendo il tempo in cui gli emigranti eravamo noi lo spettacolo affronta le cause di disuguaglianza di questi anni, dalla mancata regolamentazione della finanza, al “colonialismo solidale” che non vuole accogliere i nuovi poveri, all’invocata (e mancata) rivoluzione ecologica fino alle storture dei sistemi bancari internazionali e alla sistematica corruzione.
SONO TUTTI UGUALI è un manifesto teatrale (e politico) che prova a scardinare il nonsenso di chi si ostina a dire che “non c’è alternativa”.
L'evento si svolge a Milano